Cigot / Tschigat (3.000 m) da Velloi
Al Cigot (ted. Tschigat oppure Tschigot) mancano solo 2 metri per raggiungere i 3.000 metri d’altezza, anche se diverse fonti sostengono che li raggiunga. La cima del Monte Cigot, appartenente al Gruppo di Tessa, è una meta escursionistica molto conosciuta e frequentata, e un amato punto panoramico. La parte sud del Cigot arriva fino a Parcines e Lagundo, mentre nella parte nord est, troverete i famosi Laghi di Sopranes, al di sopra della Val Sopranes.
Vellau/Velloi (900 m) – Rifugio Leiter (1522 m) – Meraner Höhenweg – Nuovo ponte (Spannbandbrücke) sul Töllgraben - Hochganghaus/Rif. Casa del Valico (1839 m) – sentiero n.7 – Hochgangscharte/Il Valico (2441 m) – sentiero n.7 – Milchsee / Lago di Latte – sponda NW del lago (senza sentiero) – pietraia – raccordo con il sent. 7A (prima evitato a causa della neve) – canale E (Kamin) – Tschigat / Cigot, vetta (3000 m) – ritorno per la stessa via.
Da Merano si passa a Lagundo – Algund e Plars di Mezzo-Mittelplars (464 m), per salire in seggiovia o in macchina a Velloi – Vellau (906 m) e di là in cabinovia alla malga Leiteralm (1522 m). Il buon sentiero 24 traversa al rifugio del Valico-Hochgang (1839 m, ore 1.30 dalla malga). Sul sentiero 7 si arranca sul ripido pendio ed in alto su roccia (con passaggio esposto, ma dotato di catene fisse) per giungere sul valico Hochgang (2455 m; ore 1.30 dal rifugio). Al bivio si resta a sinistra sul 7, scendendo ai laghetti Milchseen (2540 m), ove si svolta a sinistra per seguire le macchie di colore lungo il laghetto maggiore, e poi procedere in ripida salita fra massi fino alle rocce (2800 m circa). Si attacca il canalone sulla sinistra e poi si arrampica al centro, superando passaggi di 1° e 2° grado non difficili, per giungere alla forcella, e conquistare in breve la cima lungo la cresta est. Se la parte superiore del colatoio è impraticabile (per neve o ghiaccio), si devia a sinistra sulla dorsale sud, seguendo tracce ed ometti di pietre, e scalando i macigni fino alla croce (3000 m, ore 3.30 dal rifugio). Si torna sulla via dell’andata.
Variante di ritorno sulla via nord:
Seguendo le macchie di colore scendere brevemente verso est; poi svoltare decisamente a sinistra e, traversando sul ripido versante nord, portarsi alla sommità di un diedro assai scosceso. Ivi calarsi per 20 metri lungo le catene fisse (assicurare con corda i meno esperti!); poi con facile arrampicata salire per 30 metri ad una forcelletta, donde si segue un sentierino esposto sul fianco ovest. Quindi si scende senza più problemi lungo la cresta granitica nord-ovest, fino al valico Halsljoch (2808 m, 45 minuti dalla vetta). Proseguendo verso est (indicazione «Biwakschachtel ») si arriva su sentiero e poi su detriti e blocchi (o neve) alla forcella Milchseescharte (2707 m, bivacco; un’ora dal valico). Ci si cala lungo le rocce con l’aiuto di catene e poi su sentiero a zigzag fino ai laghetti, ove si riprende in senso inverso il percorso dell’andata fino alla cabinovia (ore 3 almeno dal bivacco).
- Comune a Lagundo
- Parcheggio stazione seggovia Lagundo-Velloi
- Parcheggio sentiero dell'acqua a Lagundo e coll'autobus fino a Velloi
Autobus 235 fino a Velloi oppure coll'autobus 213 fino alla stazione della seggovia Lagundo.
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Media
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